In Italia il dietista è una figura professionale relativamente recente.
Nel 1985, quando venne istituita ANDID (Associazione Nazionale Dietisti), la professione era già svolta da parecchi anni.
I percorsi formativi originali erano: 1) Scuole Universitarie Dirette ai Fini Speciali della durata di due o tre anni; 2) Scuole regionali/ospedaliere di uno o due anni dopo le scuole medie superiori; 3) Diploma di economa-dietista accompagnato da tirocinio ospedaliero
Nel 1994, viene finalmente approvato il Profilo Professionale (profilo professionale D.M. 744 del 1994).
Secondo le normative vigenti il dietista è l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell’alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi e di collaborazione all’attuazione delle politiche alimentari, nel rispetto della normativa vigente.
Gli specifici atti di competenza del dietista sono:
- a) organizza e coordina le attivita’ specifiche relative all’alimentazione in generale e alla dietetica in particolare;
- b) collabora con gli organi preposti alla tutela dell’aspetto igienico sanitario del servizio di alimentazione;
- c) elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l’accettabilita’ da parte del paziente;
- d) collabora con altre figure al trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare;
- e) studia ed elabora la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e pianifica l’organizzazione dei servizi di alimentazione di comunita’ di sani e di malati;
- f) svolge attivita’ didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione corretta tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, di collettivita’ e di gruppi di popolazione.
Il dietista svolge la sua attivita’ professionale in strutture pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.
Dopo la pubblicazione del Profilo in Gazzetta Ufficiale, ANDID approvò il Codice di Etica Professionale, espressione del grado di maturità raggiunto dall’Associazione e dai propri Associati, consapevoli degli aspetti etico-sociali della professione. Il Codice è stato infatti elaborato, per libera scelta dell’Associazione e dei suoi associati, e non per obbligatorietà giuridica, sul modello anglosassone, a tutela degli interessi dell’Utenza e delle Istituzioni, oltre che della categoria.